27 Gennaio 2004: una pioggia rara e riflessioni sulla cooperazione

A volte rifletto sul modo migliore di intervenire nei paesi in via di sviluppo… sono arrivata alla convinzione che la cosa fondamentale per sviluppare un paese è l’educazione, la formazione, la crescita culturale. Non serve fare opere, strutture, progetti, se le persone non sono in grado di gestirle. Forse è meglio sacrificare qualche infrastruttura e fare studiare più giovani, mandarne qualcuno all’università. C’è scarsa conoscenza, sia nelle cose pratiche come fare i conti, scrivere, leggere, gestire il lavoro, sia nelle relazioni tra persone, nella comunità. Bisogna investire nell’educazione, a tutti i livelli. A volte penso che troppi soldi possano portare cose negative e rendere peggiori le persone. Ma queste sono le riflessioni di una semplice volontaria che conosce questa realtà solo da poco più di un anno, quindi potrebbero anche essere ingenue e sbagliate. Ma passiamo a cose più concrete, come per esempio la pioggia. È venuta giù come Dio comanda, in tutto il Nordest del Brasile, che è la regione più secca del paese. Qui è piovuto una settimana, in altre regioni anche di più, era da molti anni che non si vedeva una pioggia del genere. Essendo una regione pianeggiante dove non piove mai, si sono formate lagune dappertutto, i letti dei rari fiumi generalmente  completamente asciutti si sono riempiti di acqua, a volte portandosi via le casupole costruite sulle rive. Ci sono stati allagamenti un po’ ovunque, non vi dico come sono ridotte le strade! Normalmente sono già disastrate e piene di buchi, durante le piogge alcune diventano impraticabili, si sono aperte nuove voragini, le macchine restano impantanate o non riescono a superare le salite. Ma nonostante ciò, qui sono tutti contentissimi, è un continuo “graças a Deus” per la pioggia. Io detesto la pioggia e a volte mi è scappato di dirlo, poi Josa mi ha avvisato che non devo farlo perché qui è considerata una cosa molto brutta, offensiva, una mancanza di rispetto! Vabbeh, ne ho imparata una nuova e mi rendo conto di come tutto è relativo, ciò che è male per una persona può essere ottimo per un’altra. E ne ho già avuti molti esempi. Adesso è tutto verde che sembra il Trentino (beh… in Trentino a dire il vero le palme non ci sono…), ma non bisogna illudersi, perché questo sole feroce ci mette un attimo a seccare tutto di nuovo. Per il resto, tra due settimane abbiamo l’obiettivo di mandare il miele della regione nello stato del Piauì per fare un’esportazione per una piccola cooperativa di commercio equo che ho visitato durante le vacanze di Natale.  Abbiamo l’idea di fare un pullman e seguire il carico fino in Piauì, anche per visitare l’associazione locale che farà per noi l’esportazione. Sarà un viaggio divertente, nessun carico ha mai viaggiato con 25 persone di scorta al seguito! Comunque finché non  vedo il miele arrivare a Simplicio Mendes non ci credo

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