14 Ottobre 2002 : lavarsi….

Il titolo non è una esortazione, ahimé, alla purificazione spirituale… ma proprio a quella materiale. Il fatto è che da tre giorni nella scuola siamo senza acqua corrente perché si è rotta la pompa. E così arranco avanti e indietro col secchio, per tirare su l’acqua dalla cisterna. Generalmente durante questa operazione me ne verso metà addosso… così una parte del bagno è già fatta. Arrivo quindi col secchio nella doccia e comincia il gioco dei travasi negli altri secchi. Il primo che ho usato era bucato ma me ne sono accorta solo dopo due ore quando il bagno era una piscina… Comunque l’essere umano ha capacità di apprendimento e così al terzo giorno ho già perfezionato le tecniche (la bacinella per i piedi, il vaso dei fiori – nuovo – per il bidet…, l’acqua riciclata per lo sciacquone..).  Ho scoperto così che per lavarsi in realtà è sufficiente pochissima acqua: con meno di mezzo secchio ci si lava tutto il corpo (esclusi i capelli). Però ci si mette il triplo del tempo e della fatica. E penso a tutta la gente di qua per cui questo è normale (quasi nessuno di quelli che abitano nei campi ha l’acqua corrente). Una cosa per me banale e scontata, per altri è ben più complessa (anche se per loro poi è normale). Quando si va in giro, nei pressi delle paludi si incontrano sempre le donne che fanno il bucato: arrivano a piedi con le ceste di vestiti sporchi e dopo qualche ora le recinzioni tutto intorno alla palude diventano un arcobaleno di panni stesi ad asciugare! Si incontrano poi i carretti trainati dall’asino o dal bue o dal cavallo con bidoni d’acqua da riempire: tutti i giorni vanno avanti e indietro a prendere l’acqua fangosa degli stagni per portarla a casa. Non tutte le case poi hanno la cisterna “de bica” (cisterna che raccoglie l’acqua piovana delle grondaie del tetto), che comunque è usata solo per bere e cucinare. Immaginatevi cosa beve chi non ha nemmeno la cisterna… I vermi, l’ameba, la dissenteria, sono malattie diffusissime, soprattutto nei bambini. La cisterna “di grondaia” e l’uso dei filtri, se usati correttamente, possono risolvere il problema. È per questo che esistono molti progetti sia di entità brasiliane che straniere, per la realizzazione delle cisterne per l’acqua piovana, che rimane comunque una tecnologia piuttosto recente nella storia del sertão. Ma torniamo a me e ai miei piccoli problemi di acqua… La cosa che mi ha mandato un attimo in crisi in questi tre giorni è che, non essendo abituata ad usarla facendo la doccia, non avevo la spugna. O meglio una ce l’avevo: quella dei piatti (sì, quella gialla e verde, proprio lei, col verde ruvido..), era poco usata e quindi facendo attenzione a non sbagliare colore, ho scoperto che è un’ottima spugna da bagno, un po’ piccola ma ottima per risparmiare acqua e con tanto di versione esfoliante (lato verde). Ora però vi chiederete se dopo essermici lavata i piedi continuerò a lavarci i piatti….Non ve lo dirò mai!

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>