10 Settembre 2002: siccità

È da cinque mesi che non piove a Jaboticaba e in tutta la regione. La terra è dura e secca, il paesaggio ha assunto un colore grigio-marrone, la polvere si alza dalle strade sterrate. Percorrendole si incontrano sempre più frequentemente cadaveri di animali morti, indeboliti dalla fame e dalla sete, mucche soprattutto e qualche pecora. Gruppi di avvoltoi stanno ripulendo le carcasse degli animali già morti e altri volano in alto, in cerchio, aspettando qualche segno di cedimento di quelli ancora vivi. Le pozze stanno seccando tutte una dopo l’altra, gli animali si concentrano attorno alle ultime, alcuni restano impantanati e se il padrone non riesce a tirarli fuori moriranno lì. Gli uomini scrutano il cielo sperando in qualche segno premonitore di pioggia, ma per ora non se ne vedono, soffrono a vedere seccare le loro piccole coltivazioni, impotenti davanti alla durezza della natura. File di donne e bambine ogni giorno percorrono chilometri con il secchio sulla testa, in cerca dell’acqua. Le grandi aguadas si sono ridotte a piccole pozze e le donne devono percorrere distanze sempre più lunghe per trovare l’acqua, anche 10 chilometri, sotto il sole, a piedi. Sembra di essere nei deserti dell’Africa…

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