Water supply and management for a cooperation project in Tanzania

Nel 2015 ha preso avvio l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, promossa dalle Nazioni Unite per affrontare tutte le sfide più urgenti a livello globale, e uno degli obiettivi al suo interno è l’accesso ad acqua pulita e a servizi igienico-sanitari per tutti.

Attualmente a scala mondiale 2.3 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienico-sanitari basilari e 844 milioni a servizi di base per l’acqua potabile, (WHO/UNICEF, 2017).

La domanda idrica globale inoltre sta aumentando dell’1% annuo, a causa della crescita della popolazione, lo sviluppo economico e i cambiamenti nel consumo d’acqua, ma la disponibilità di risorse idriche superficiali rimarrà costante nei prossimi anni, con grande variabilità fra i continenti per ragioni morfologiche e climatiche, (WWAP/UN-Water, 2018).

Oggi 3.6 miliardi di persone vivono in aree potenzialmente scarse d’acqua almeno per un mese all’anno, ma entro il 2050 saranno fra i 4.8 e i 5.7 miliardi, (WWAP/UN-Water, 2018).

L’approvvigionamento idrico ha conseguenze dirette in aspetti basilari della vita umana, quali la salute e la nutrizione, ma anche nella possibilità di accedere a istruzione e lavoro e più in generale è collegato anche alla situazione economica e politica di un paese.

Inoltre, la gestione delle risorse idriche non è correlata soltanto all’approvvigionamento idrico a scopo domestico, industriale, agricolo e ricreazionale, ma anche alla produzione energetica, alla gestione dei rischi naturali e alla corretta gestione dei reflui.

Questo lavoro nasce dal Corso di Ateneo in Cooperazione Internazionale allo Sviluppo dell’Università di Genova (a.a. 2016/2017), dalla borsa di studio in memoria di Francesca Bonello e dal progetto di cooperazione internazionale “Home of the Good Shepherd Ngaghe”, portato avanti da Istituto Nazionale di Bioarchitettura con Mattone su Mattone ONLUS, Università di Genova – Dipartimento di Architettura e Design, Ingegneria Senza Frontiere – Genova e i Good Shepherd Brothers della Diocesi di Same in Tanzania.

I soggetti italiani stanno rispondendo alla richiesta (…) pervenuta dalla confraternita (…) che ha avvertito l’esigenza di cercare di contrastare il dilagante problema della diffusione di alcol e droga fra i giovani nella regione e vorrebbe quindi realizzare un centro per il loro recupero e l’insegnamento di lavori tecnici per il loro reinserimento nella collettività.

La progettazione è stata ispirata da principi di sostenibilità sociale, economica e ambientale, come il coinvolgimento della comunità locale nel processo decisionale, l’uso di risorse naturali locali per quanto più possibile, l’autocostruzione e l’autosostentamento.

Dunque, la tecnica costruttiva proposta è il Blocco Mattone in terra cruda pressata e stabilizzata, messo a punto da Mattone su Mattone ONLUS, e tecnologie sostenibili sono state pensate per l’approvvigionamento idrico ed energetico del complesso.

La gestione della risorsa idrica nel centro è il tema di questa tesi magistrale in cui è illustrato l’approvvigionamento idrico tramite raccolta d’acqua piovana e dal vicino fiume Pangani.

Inoltre, in questo lavoro sarà presentata un’analisi di fattibilità di un impianto microidroelettrico per l’approvvigionamento energetico nell’area d’intervento.


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